Quest’anno 1.757 barche a vela si sono schierate su una linea di partenza caotica, a pochi metri dalla riva del rione di Barcola, davanti a decine di migliaia di spettatori.
La particolarità di questa regata, anzi di questa festa del mare, è che il maxi da 100 piedi e la piccola passera si sfidano con la bora, a far da ago della bilancia, di fronte a migliaia di spettatori nel naturale anfiteatro del golfo di Trieste.
I numeri da record di quest’anno, 400mila presenze in 10 giorni con oltre 300 eventi legati al mare, allo sport, alla cultura e alla tutela dell’ambiente, hanno coinvolto anche altre sedi marine regionali, come Grado e Lignano. Ricordiamo inoltre che la macchina organizzativa aveva circa 1.000 volontari e, per strizzare l’occhio alla sostenibilità, Trenitalia ha registrato 20.000 viaggiatori nel solo week-end diretti a Trieste.
Numeri da record, ma in tutto questo furore c’è anche uno spazio golfistico. Infatti, Trieste registra anche un altro fenomeno ‘migratorio’; molti triestini fuggono dalla ressa cittadina e dal lungo mare. Pertanto, la mattina della domenica di ‘Barcolana’ il Golf Club Trieste organizza da molti anni, in contemporanea, una gara Stableford 18 buche. Il percorso dello storico circolo, nato nel 1955, si snoda proprio sul costone carsico del borgo di Padriciano e molte buche offrono una visione mozzafiato, direttamente sul golfo di Trieste e sul campo di regata.
La spettacolarità del paesaggio dai colori forti, dalle cromaticità del ‘foliage’ del sommacco, al blu indaco del mare e al bianco candido delle migliaia di vele bianche, sicuramente è uno svantaggio per la concentrazione richiesta ai golfisti amateurs. Però è un ottimo alibi per la solita flappa in agguato o per l’incombente slice dal tee. Anche quest’anno si è dunque ripetuta la liturgia della ‘Barcolana’ e della relativa gara alternativa di golf, acuendo però nuove tensioni familiari: “…e no, domenica non giochi, mi porti a vedere la Barcolana!”.
Per i curiosi: