Ora che i borghi sono tornati ad essere la casa di chi ci vive, ora che le strade sono meno trafficate e muoversi è un piacere, ora che il territorio si mostra nella sua veste più ricca, e le sagre infiammano gli animi dei paesani ed espongono l’abbondanza dei prodotti locali stagionali; insomma, ora che vale la pena entrare in contatto con i luoghi come non mai, perché non farlo?
Partiamo dal presupposto che, dove vai vai, da Soave a San Zeno, da Giazza a Bardolino, da Verona alla Valpolicella, ogni angolo di paesaggio, ogni attività umana, e ogni profumo rimandano all’autunno.
In Lessinia però, questa stagione esplode e dà il meglio di sé: protagonista assoluto il faggio, poi ci sono castagne e funghi. Tanti sono i percorsi anche tematici, che celebrano la natura e l’autunno: la Foresta dei Folignani è la zona più selvaggia della Lessinia; poi, c’è la Foresta di Giazza, formata prevalentemente da grandi esemplari di faggio, abete bianco e carpino nero, è molto ricca di biodiversità, specie animali e vegetali diverse, e regala atmosfere di sincera magia autunnale.
I camminatori apprezzeranno un percorso di trekking leggero lungo i pascoli di Velo seguendo i segni d’arte popolare: dai reperti fossili e archeologici del museo geopaleontologico ai monoliti di roccia della Valle delle Sfingi, sino a un covo nella roccia – Covolo di Camposilvano – circondato da maestosi alberi tinti di colori accesi.
Erbezzo è un altro punto di partenza interessante per ammirare l’abito autunnale della natura: si tratta del Comune più alto della provincia di Verona e da qui partono due itinerari, quello rosso e quello blu, lungo i quali s’incontrano contrade legate da tradizioni popolari, racconti o leggende di vita comunitaria, il Faggio della Madonnina, albero monumentale censito tra i 92 della Regione Veneto, il Tiglio di Contrada Valbusi, il più vecchio del veronese.
Durante le vostre escursioni, approfittate della calda accoglienza delle malghe per assaporare deliziosi piatti a base di funghi! L’autunno è anche la stagione delle castagne, celebrate da sagre paesane durante le quali si possono apprezzare i dolci e versatili frutti autunnali (sabato 26 e domenica 27 ottobre Sagra dei Marroni a San Mauro di Saline; Sagra dei marroni di San Rocco di Piegara il 13 e il 20 ottobre 2024).
Dalla montagna alle dolci curve delle colline a vigneti della Valpolicella, investita dai colori dell’oro e dell’arancione: perfetta per una gita sulle due ruote, sia che si tratti di moto che di bicicletta, l’importante è avere l’aria tiepida di questa stagione sul viso. L’autunno lungo la strada del vino della Valpolicella viene celebrato il 13 ottobre quest’anno, con l’evento Val Polis Cellae, una giornata tra vino, cibo e arte, degustando i migliori rossi della regione.
Dal rosso di Amarone e Recioto al bianco del Soave: passeggiare tra i vigneti in questa stagione ci dà l’occasione di osservare l’operosità umana impegnata nelle attività della vendemmia. Nel Soave – Est veronese, questo stesso brulicare di persone e voci impegnate in attività di raccolta si trovano tra gli uliveti, per esempio, nella zona di Cazzano di Tramigna.
Merita una citazione PIASE, il festival dove i protagonisti sono saperi e sapori della Pianura dei Dogi, dal 14 settembre sino al 20 ottobre. “Ci ga l’arte ga un capitale” diceva il cantore e poeta veronese Dino Coltro e, a questo suo insegnamento, oltre che alla sua storia e al suo immenso lavoro di ricerca, sono ispirate le numerose attività volte alla promozione dei saperi artigiani e delle ricchezze agroalimentari che verranno proposte nel programma, promuovendo i luoghi della pianura veronese e valorizzando le sue bellezze paesaggistiche oltre che le tradizioni storiche e culturali.
Autunno dai mille colori che, in perfetta armonia, vengono completati dal blu delle acque del lago: la vista ideale la si ha dall’alto del Monte Baldo, una volta raggiunta la cima con la funivia Prada Costabella, che permette una vista a 360˚ sulla flora del Monte Baldo, sul lago di Garda, le imponenti Alpi e la Pianura Padana, in un abbraccio che si estende fino all’orizzonte agli Appennini. A San Zeno di Montagna, terrazza naturale che affaccia sul lago e dalla quale è possibile ammirare tramonti infuocati, c’è anche una faggeta, un’altra garanzia d’immersione nell’essenza dell’autunno e di rigenerarsi energeticamente magari praticando il forest bathing. San Zeno è anche nota per il marrone DOP, celebrato durante una sagra in ottobre (19-20,
26-27/10/2024) e in novembre (1-3/11/2024).